LICEO SCIENTIFICO – LICEO delle SCIENZE APPLICATE – LICEO LINGUISTICO Niccolò Copernico – Bologna
LICEO CLASSICO Arnaldo – Brescia
LICEO SCIENTIFICO – LICEO ARTISTICO – LICEO LINGUISTICO Leonardo – Brescia
ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE ITIS, IPSIA, SCIENZE UMANE Carlo Beretta – Gardone Val Trompia (BS)
Rapporto su La banalità del male in forma scenica si propone agli studenti degli istituti scolastici superiori, in forma di estemporanea azione lezione scenica in classe o in aula magna, da campanella a campanella.
Lo spettacolo si appoggia sui passi fondamentali de La banalità del male di Hannah Arendt. L’adattamento teatrale è costituito sia dai contenuti storici e filosofici a cui si fa riferimento (gli stadi del criminale piano nazista, la progressiva scansione delle leggi razziali, l’insorgere del conflitto mondiale, il processo in Gerusalemme), sia dalla consapevolezza che la capacità di giudizio che ci distoglie dal commettere il male non deriva da una particolare cultura ma dalla capacità di pensare. Dove questa capacità è assente, là si trova la banalità del male.
Hannah Arendt (1906 – 1975), filosofa, allieva di Heidegger e Jaspers, emigrata nel 1933 dalla Germania alla Francia, e da qui in America nel 1940, a causa delle persecuzioni razziali, dal 1941 ha insegnato nelle più prestigiose università americane, pubblicando alcuni tra i più importanti testi del Novecento sul rapporto tra etica e politica. Nel 1961 segue, come inviata del The New Yorker, il processo Eichmann a Gerusalemme: il resoconto esce prima sulle colonne del giornale nel 1963, quindi, sempre nello stesso anno, in volume. Esso susciterà una grande ondata di proteste e una accesa polemica soprattutto da parte della comunità ebraica internazionale, a causa della particolare lettura che la Arendt, ebrea e tedesca, dà al fenomeno della Shoah e dell’antisemitismo in Europa.